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Si sentono i suoni e le energie degli artigiani, proprio come in una vera e propria fabbrica di bambole. Si decide l’aspetto, si studiano le caratterizzazioni, si predispongono sagoma ed imbottitura ed infine si reperiscono i materiali più adatti alla confezione.

Queste sono le fasi creative della Pigotta Unicef, una bambola di pezza dai grandi intenti, capace di donare ad un bambino, il sogno di una vita migliore.
Ogni Pigotta apre un cerchio di solidarietà che unisce chi ha realizzato la bambola, chi l’ha adottata e il bambino che, grazie all’UNICEF, potrà ricevere nutrizione, giochi, andare a scuola e vivere al meglio la sua età e il suo percorso di crescita.

Un legame sociale tra gli obiettivi del progetto dedicato al futuro dei bambini e l’inclusione dei ragazzi delle strutture gestite dal Consorzio Intesa per conto di Aipes tra cui, il Centro Diurno per disabili “Casa del Sorriso” di Sora, la Comunità alloggio per persone con problematiche psico sociali di Sora e il Centro diurno per disabili “Percorsi” di Arpino.

L’Aipes ha sottoscritto il protocollo con il Comitato provinciale Unicef a cui sono intervenuti il Comune di Sora, Alvito e Arpino, dove sono collocate le strutture che hanno aderito a questa iniziativa.

Una produzione che, nonostante le complessità produttive, dona grandi entusiasmi e voglia di fare, attivando una rete di coesione tra utenti e operatori che li aiutano moltissimo.
Ogni pomeriggio tutti gli ospiti si impegnano ognuno nel proprio ruolo a contribuire alla realizzazione delle bambole: chi preferisce riempirle con la lana, chi cucirle, chi scegliere i colori per i vestiti e gli accessori per renderle più originali. Tutti i ragazzi, soprattutto le donne. si sono impegnati per personalizzare le bambole in base al proprio gusto e alla propria personalità.
Ognuno è intervenuto in tutte le fasi della realizzazione e ha dato il proprio apporto in base alle abilità e all’esperienza avuta nel tempo. delle attività più in generale, dei laboratori svolti all’interno delle strutture.

La referente del Progetto. la Dott.ssa Angelica Spalvieri si reca regolarmente nelle strutture per verificare il lavoro svolto e dare indicazioni per migliorare la manualità e la riuscita del lavoro artistico.
Siamo a metà del progetto, eppure già risulta essere altamente integrante e socializzante, favorendo momenti di cooperazione, rispetto di regole e ruoli, aumento e potenziamento delle abilità manuali e creative degli utenti.

Alcuni centri sono nella fase iniziale che termineranno a settembre con ancora più carica, altri quasi pronti al confezionamento, altri già in consegna con le prime pigotte e se poi qualche ciuffo cucito non và sempre al posto giusto, l’abito non calza a pennello, gli occhi appaiono un po’ all’ingiù o troppo all’insù, saremo ancora più felici, perché saranno più vicine alla realtà…. ancora più vere, più umane, quasi da sembrare che il loro cuore sia capace di battere e di riempire quello di molti bambini di grandi emozioni!!

Le stesse grandi emozioni che vivono gli utenti che le hanno create e che ne adotteranno alcune anche loro tra quelle che hanno sentito più vicine alla propria personalità. Riempiranno la scheda anagrafica, le daranno un nome e da quel momento saranno inseparabili!!

Un’amica valorosa in più, un ricordo, un traguardo, una soddisfazione, una gioia da custodire.

Ed ora che le prime pigotte sono pronte, come fare per adottarle?
Il primo appuntamento previsto con una postazione pigotta Unicef, sarà all’interno dell’evento “Sora in Rosa” è sabato 23 luglio dalle ore 21.30 presso la Chiesa di San Bartolomeo.
Le bambole in esposizione sono state realizzate dagli utenti del Centro Diurno “La Casa del Sorriso” e delle Comunità Alloggio “Villa Angelina” di Sora.
Le Pigotte hanno acquistato ancora più valore proprio perché ognuna di esse racconta un particolare di chi l’ha realizzata e non è importante che sia stata fatta da mani esperte o meno, ma da quanto siano state volenterose.