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I servizi di assistenza domiciliare gestiti dal Consorzio Intesa attraverso la Consorziate esecutrice sono rivolti ad anziani e disabili e da sempre, hanno come intento, quello di supportare, accompagnare, ascoltare gli utenti, all’interno delle proprie mura domestiche, garantendo la convivenza  tra i propri ricordi e affetti, senza essere privati di un servizio di cure necessarie e di supporto delle mansioni quotidiane.

Partiamo dall’idea che la casa sia lo spazio di cura principale, dove il paziente può essere assistito ma al contempo continuare a rimanere nel suo contesto sociale e familiare e svolgere una serie di attività che permettano loro l’inclusione sociale, la cura di sé e l’affermazione della propria identità.

Vi raccontiamo alcuni momenti vissuti con gli utenti. Attimi di vita quotidiana che parlano del rapporto tra operatore e utente, delle loro giornata tipo e dei loro pensieri in risposta alla domanda di un operatrice:

_ “sei felice della mia presenza (e quindi del servizio di assistenza domiciliare?)”

Quale miglior modo di capire se si sta facendo bene se non, dando proprio a loro la parola?
In un giorno qualunque, senza troppe preparazioni, chi più restio, chi meno, si sono raccontati a M. R., da decenni assistente domiciliare.

E’ una mattina di primavera, M.R. indossa il camice bianco, sorseggia un buon caffè mentre arriva la luce del giorno ad illuminare la sua finestra. E’ pronta per andare. Un altro giorno con la tabella di marcia impressa nella mente.
Arriva a casa di Marianna, una donna con una memoria stanca ma molto sagace. Dopo aver fatto colazione Marianna si fa aiutare a vestire e a pettinare i suoi lunghi capelli, candidi, per nulla rovinati. Ma basta un niente che tornano ad essere una cipolla spettinata. ma va bene così. E’ Marianna ed ogni gesto la rappresenta.
Poi, si siede sul divano per accendere la tv. Ha lo sguardo cupo mentre ascolta della guerra in corso.
_ “Questa guerra si doveva proprio fare?”
Poi mi osserva, capisce dal mio sguardo la risposta. Il viso, dopo un po’ torna più sereno. Ci stringiamo le mani e mi dice del grande piacere che ha nell’avermi accanto. Le ore passate insieme la fanno sentire meno sola, più sicura, E’ bello avere dei riferimenti, una persona a cui chiedere cose da fare o consiglia da dire.
L’ora dedicata a Marianna si conclude, l’operatrice saluta la sua utente e si dirige verso casa di Rita, vicina a lei per età, stessa passione per gli abiti da maschiaccio, le battute da caserma, le arti marziali e le barzellette.
M.R. e Rita hanno molto in comune: energia, solarità, sempre pronte alla risata e nel caso di Rita, anche a qualche marachella.
Ma alla domanda “ti fa piacere quando sono da te ?” diventa seria e confessa di quanto sia importante vedere M.R. ogni giorno, di quanto gli faccia bene e di quante risate riescano a condividere. ai momenti di allegria e spensieratezza, a quelli di affetto e sostegno.
-“Mi rendi felice e poi con te ho conosciuto l’uomo della mia vita, l’ispettore Coliandro. Pe non parlare dei fumetti di Berserk, il Signore degli Anelli, la Divina Commedia e tutte le cose bizzarre che leggi.”
”e chi li conosceva questi quà?!”
M.R. sorride.
“Ti aspetto domani, così mi racconti del libro che hai letto o del film che hai visto oppure ti racconto della canzone che ho ascoltato io che a te fa rompere i timpani!!!
– Che poi, sai cosa ti dico?!! ….le canzoni sono tutte belle. Toccano le emozioni.
A me piace quella che sento di più, nel cuore. Insomma, hai capito no??”

– SI, si tutto chiaro.Oggi sei un’inguaribile romantica!…oggi.
Mentre l’operatrice si dirige verso la macchina, Rita, forse ripensando alla domanda, le urla:
In questi due anni di pandemia,” “sei la persona che ho abbracciato di più!! Graziee!!”
Sembra la scena di un film ma non lo è. Si chiama vita vera. Si chiama empatia. Quotidianità di chi ha scelto di arricchirsi affidandosi, A volte le vite, anche quelle perfettamente impilate, sembrano cosi solo perchè si vedono da lontano. Abbiamo tutti vite imperfette e siamo tutti uomini con delle imperfezioni.

Nel frattempo M.R. è arrivata da Luisa, un’altra utente storica, signora anziana dal piglio deciso e dalla lingua tagliente. Non si comincia il servizio se prima non si beve il caffè, non si parla degli ultimi accadimenti nel paese, non si commentano le notizie di cronaca nera e non si parla male del governo in carica. Luisa a volte è tenera, altre più irruente e in altre si trasforma in mamma chioccia ma a parte gli stati d’animo altalenanti, durante la sua “intervista” confessa che vorrebbe stare più tempo con M.R..
-“ tra caffè, tg e fogli da compilare, è arrivato il momento in cui devi andare via!? Troppo poco tempo.
L’ultima cosa che fanno insieme, prima di separarsi è preparare la ciotola del mangime per le galline, divertendosi a immergere le dita nelle granaglie.
-adoro fare questa cosa con te! e poi queste galline fanno uova d’oro anche grazie al tuo aiuto! Pensavo di doverci rinunciare, invece con te riesco ad occuparmee ancora.

M.R. ama le parole della sua utente, le ama tutte. Anche quando non sono complimenti. e vorrebbe rimanere ancora un po’ con lei. Chi ama il proprio mestiere ama seminare. Voce del verbo raccogliere. raccogliere ed accogliere…i loro traguardi, i sorrisi e quella serenità interiore che traspare negli occhi e arriva dritta al cuore di chi gli stà accanto.

In una giornata come questa, ricordiamoci che la vita, essenzialmente la vita, si nutre delle nostre parole, quelle stesse che da sempre, sono sinonimo di emozioni! Le parole di verità, di amore non necessitano mai di essere difese, esse sono forti come un leone e sanno difendersi da sole, perchè libere.

Vi lasciamo così’ con un pensiero di un operatore rivolto a tutti gli utenti
“Vorrei parlare della musica che ascolta Rita, che la rende diversa anche se rompe i timpani, della graniglia per le galline di Luisa stretta alle mani come fossero lingotti d’oro, voglio parlare delle bugie che ha inventato Giovanna per non rispondere alla domande, al dito medio che mostra Rita quando non gli sta bene una cosa, ai pensieri a volte contorti, alle peggiori paure, alle insicurezza. E vorrei continuare a fare carezze a Luisa anche se gli danno fastidio, perché sono sicura che un giorno le faranno piacere. Voglio darvi quella carica che vi fa scoprire nuove cose e accompagnarvi nelle passeggiate in cui ogni sorriso incontrato è una conquista che vi fa addormentare fieri alla sera.

p.s.I nomi degli utenti sono di fantasia per preservare la loro riservatezza. I racconti no.