.

L’ Ente equiazione di Velletri in collaborazione con il Parco Regionale dei Castelli Romani, Asl Roma, Comune di Velletri, Comune di Rocca di Papa e il Consorzio Intesa ha realizzato il Progetto Comunità Solidali che ha compreso attività di laboratorio di educazione non formale all’esterno, tra animali e bellezze della natura.

L’attività principale del progetto è stata quella di organizzare e realizzare delle esperienze laboratoriali in un contesto di agricoltura sociale aventi come destinatari persone con disabilità o disagio sociale provenienti dal territorio della ASL Roma 6.

Un laboratorio permanente di allevamento sociale in cui un branco di oltre 40 cavalli e 4 mucche e un gruppo di operatori affiancati da ragazzi con disabilità in preformazione lavorativa, hanno lavorato fianco a fianco per il benessere comune.

Un intervento assistito che ha permesso di aiutare i ragazzi disabili, nelle attività di recupero di un trascorso difficile e anche nella terapia per sblocchi emotivi e superamento di traumi.

Un progetto ambizioso e ricco di benefici che ha stimolato la percezione e la consapevolezza di se stessi, aumentando la consapevolezza del proprio corpo nello spazio.

Le attività ludiche di gruppo svolte, si sono rivelate dei grandi serbatoi di stimoli per promuovere azioni e spunti per lavorare sulla diversità, esaltare le abilità del singolo nella loro unicità e stimolare l’integrazione delle singole specificità.

La linea base di questo percorso è stato quella di incontrare la natura, di avere con essa una relazione efficace che li ha circondati e accolti nelle loro diversità.

I ragazzi hanno sviluppato capacità psichiche e intellettive. Perché è vero, la natura non è uno sport ma ha similitudine con esso, per quanto riguarda l’acquisizione delle capacità motorie e cognitive. Il contatto con la natura infatti, li ha impegnati in un’intensa attività fisica, rendendoli partecipi di una stessa squadra e impegnandosi anche in un contesto sociale.

Ogni azione svolta li ha portati a seguire un Importante percorso educativo quale il rispetto di tempi e spazi, la peculiarità comunicativa e l’attitudine, oltre ad una valutazione oggettiva dei risultati.

Ma la cosa più incisiva rimasta dopo questa esperienza, è sicuramente quella di aver consentito ai ragazzi di trascorrere la giornata in un ambiente sereno e positivo, e di apprendere nozioni o abitudini utili, per un lavoro, per i rapporti, per la vita.

Utilizzando l’agricoltura, la pace della natura, la solidarietà, la fede, l’amore e la passione è possibile aiutare questi ragazzi a trovare un ruolo, un lavoro, una soddisfazione, una realizzazione e sembra proprio, che l’agricoltura con tutti gli altri “ingredienti”, sia il mezzo giusto per molti di loro, nell’aprire la strada verso una forma di autonomia e d’inserimento sociale sviluppando motricità e competenze.