Oggi si celebra la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, istituita dall’ONU nel 1982, mediante l’adozione di un programma, a livello mondiale, per il riconoscimento di uguali diritti anche per le persone con disabilità, al fine, di abbattere le tante barriere materiali, sociali, umane e mentali. Barriere che, ahimè, limitano diritti imprescindibili.

Il Consorzio Intesa, nella gestione dei servizi rivolti alle persone con disabilità, cerca di mettere al centro della progettazione la Persona nel pieno rispetto delle sue abilità e delle limitazioni individuali. Ciò ha permesso nel tempo, di creare delle sinergie utili allo sviluppo e alla crescita delle persone ed al miglioramento delle capacità individuali.
La disabilità non è un limite, ma una possibilità di esprimere le proprie potenzialità in maniera diversa e di offrire e raccontare al mondo le proprie visioni.
Ricordiamo solo alcuni dei nomi di personaggi affetti da disabilità, che hanno contribuito al progresso della società. Da Beethoven a Lincoln, dalla pittrice Frida Kalho al regista Spielberg, dal cantante Stevie Wonder all’informatico Steve Jobs.

La giornata di oggi vuole essere un appuntamento non solo per le persone con disabilità, ma anche per le loro famiglie, per gli operatori e per i professionisti che operano nel sociale.
A tal proposito, le operatrici del Centro Diurno di Velletri hanno dato voce ai ragazzi che frequentano il Centro.
Momenti emozionanti, raccontati in un video in cui abbiamo potuto vedere, dal sorriso contagioso di Sole, che ama la cucina e le passeggiate Romane, a Emanuele che, con poche parole ma efficaci, ci ha svelato la felicità nello stare al Centro. E poi ancora a Paola, che fa una smorfia “all’isolamento covid” e porta il suo pensiero verso i momenti condivisi con la sua operatrice Sandra, con cui ama prendere una tazza di caffè e coccole. Infine, il pensiero di Andrea, che desidera far vedere alla sua mamma tutte le cose belle che riesce a fare al Centro, compresa quella di ballare. Andrea si è seduto vicino la finestra ad aspettare il suo Babbo Natale.
Quanta vita c’è dietro quell’attesa, o dietro un caffè o in un sorriso, o in qualsiasi altro gesto della giornata di questi ragazzi !
Con loro si impara che non servono discorsi di ore. Si può arrivare al cuore anche con gesti spontanei e poche parole.

Il loro modo di essere, ha bisogno di sguardi veri, di sensibilità, di quelle carezze capaci di farti sentire l’amore tra le dite. Hanno bisogno di una risposta all’altezza della loro purezza, della loro spontaneità. A quel modo meravigliosamente estremo di essere senza filtri, di vedere al di là dell’orizzonte e di non limitarsi ad osservare la realtà cosi come appare. Ad andare oltre il tangibile, ad usare la fantasia e a chiamare le cose, perchè no, anche con un nome diverso.

Dietro le telecamere di queste interviste e dietro le loro giornate, ci sono persone che si dedicano completamente al bene di questi ragazzi, persone che cercano di trasmettere loro, la voglia di amarsi, la libertà di esprimersi e di affermare, nonostante tutto, il loro posto nel mondo..